La scorsa settimana ho potuto fare una esperienza che chiunque dovrebbe poter vivere: ho visto come si fanno i flauti del mulino bianco e ho potuto parlare con
personale competente che ha risposto a tutte le
domande ostiche e spinose che avevo da fare.
Ho impiegato tanto a scrivere questo post.
Sono partita agguerrita, pronta a dare battaglia a barilla e le sue farine, a barilla e le sue uova, a barilla e l'olio di palma.
Sono tornata confusa e anche un pò intristita.
Perchè dentro la Barilla lavorano persone. E io non pensavo di vederci persone felici di lavorare lì, con un grande senso di appartenenza.
Forse sarei stata più contenta di vedere striscioni di persone arrabbiate che inneggiavano a barilla come il male assoluto. e questo mi mette tristezza.
Invece...no.
Non ditemi che mi hanno raggirata.
sono abbastanza intelligente per capire dov'è il vero e dov'è il falso.
E c'era il vero. E c'era il "non saprei"
Arriviamo allo stabilimento e noto con piacere che c'è il cordolo di sicurezza di 1 metro e mezzo come prevede la legge. tutto è pulito e mi metto l'anima in pace.
il mulino bianco non c'è.
Una grande fabbrica di 20.000mq immersa nel nulla. Ci accoglie il signor Paolo, il responsabile dello stabilimento e comincia a parlare di quanto sia orgoglioso di essere a capo di quel posto in cui lavorano 350 operai che non hanno mai conosciuto la cassa integrazione (come quelli del vicino stabilimento di un'altro grande marchio italiano) e che hanno una percentuale di astensionismo pari al 3%. girano nello stabilimento in bicicletta. Ci sono biciclette ovunque e le persone ci salutano.
Non appena si comincia a parlare di etichetta cominciano le domande e io vi giuro che gliene ho fatte talmente tante e talmente complicate che mi sarei cacciata via da sola dopo 10 minuti:
LIEVITAZIONE NATURALE: che vuol dire? non si usa il lievito "chimico" il 20% dei prodotti lievitati mulino bianco è fatto con la pasta madre e l'altro 80% con una miscela di acido citrico e bicarbonato e ammoniaca.
LA FARINA: da dove viene? dicono che l'85% è italiana e a km zero. Quando parlo dello scandalo delle micotossine mi fanno una battuta infelice sulla mia provenienza politica. Si. appartengo proprio a quella parte politica. Dicono che ci sono i controlli e che i metalli pesanti sono nell'aria. vabbè. sono nell'aria.
LE UOVA: Da dove prendete le uova? pare che le uova che usano provengano da galline allevate a terra. Alla mia domanda sulla categoria (zero, 1 o 2) non sanno rispondere ma dicono di appartenere ai virtuosi della certificazione best egg. Sono andata a controllare e ci sono.
IL LATTE: anche il produttore del latte dicono sia a km zero e che subisca numerosi controlli sulla qualità.
OLIO DI PALMA: nei flauti non c'è. C'è un mix di burro e margarina. Sempre meglio dell'olio di palma.
IL PACKAGING: diciamo che gli inchiostri sono all'acqua e che tutti vanno nella plastica e nella carta. Anche quelli dei biscotti che, se prima contenevano un rivestimento in alluminio e non potevano essere differenziati, ora possono.
ZUCCHERI E GRASSI: perchè ci sono tanti zuccheri e tanti grassi in una merendina? pare che loro si siano rifatti alle tabelle nutrizionali che decretano che una merende debba contenere un tot di calorie. Il loro motto è accontentare il cliente per:” 3 minuti, 3 ore e 30 anni.” Ovvero che la merenda sia buona da mangiare, sia saziante per permetterci di arrivare al pasto successivo e di buona qualita’. Perche’ un consumatore sano e’ un consumatore felice.
CONSERVANTI: dicono che non ci siano e proprio per questo la scadenza delle merendine è molto breve.
Non ho motivo di dubitare delle informazioni ricevute. Anche se continuo a pensare che tanta strada vada fatta per rendere una merendina sana sono piacevolmente colpita dal contatto umano e, ancor di più quando entro nello stabilimento a vedere dal vivo cosa accade.
I flauti vengono sfogliati 325 volte. E non c'è un filo di farina in giro. e tutto profuma di buono. la pasta madre esiste davvero (e me la sono portata a casa!) e c'è anche un signore addetto al rinfresco. I macchinari sono puliti ed efficienti e le persone sorridono. tutti gli scarti della lavorazione vengono dati all'industria zootecnica e i flauti appena sfornati sono di un buono disarmante. "Non sono così buonerrimi quando si comprano al supermercato. perchè?" Il signor Corrado mi fa notare che anche la mia torta non potrà mai essere buona come appena uscita dal forno il giorno dopo.
Dopo più di una settimana continuo a pensare al signor Paolo e a Francesca, Francesco, Corrado e Massimiliano. E al signor Nicola, l'addetto della pasta madre.
Di certo continuerò a fare da me merende e colazioni per me e la mia famiglia (mentre scrivo ho i cornetti di domani mattina in lievitazione e i muffin appena sfornati) però non me la sento di dire che le merendine siano il male assoluto come pensavo prima.
Diciamo che in medio stat virtus. E per me, bambina cresciuta a tegolini e soldini, a tarallucci e macine,
la cosa più importante è che mio figlio ricordi il sapore dell'infanzia nei miei ciambelloni e non nei mottini come è successo a me addentando un flauto caldo.
Mariaelena
This post is about a visit to a big Italian factory which produces biscuits and snacks mainly aimed to kids.