venerdì 31 maggio 2013

Tabs per lavastoviglie - Homemade dishwasher tabs

Vi ripropongo questa ricetta per la lavastoviglie, ma aggiungeremo delle scorze di agrumi e per chi non vuole il detersivo in polvere potete fare dei tabs in maniera molto semplice..


                                            
Ingredienti:
50gr Sale grosso
50gr Acido citrico
300gr Bicarbonato
scorza di agrumi
15 goce di Olio essenziale di limoni o altri agrumi

Mischiate bene tutti gli ingredienti, tenetelo in un contenitore con coperchio oppure mettetelo nei vassoi per fare i cubetti del ghiaccio e lasciate per un paio di giorni. Usatelo in ogni lavaggio, basta 1 cucchiaio colmo oppure 1 o 2 tabs (dipende dalla grandezza dei cubi). Aggiungete l'aceto come brillantante.

Emma



I am re-proposing this recipe as it works very well, you can use it as a powder or make tabs.
Ingredients:
50gr cooking salt
50gr Citric acid
300gr bicarbonate
citrus dryed skins
15 drops of lemon essential oil

Mix all the ingredients, keep it in a container with a lid or put in ice cube trays to make tabs. Use it for each wash. 1tablespoon in each dishwashing wash or 1 or 2 tabs per machine (according to the size of teh tabs) and add some vinegar for shinning.



mercoledì 29 maggio 2013

Vestiti trasformabili - Convertible Clothes

                                      http://www.lemuriastyle.it/wp-content/uploads/2012/06/Ape-n.2.jpg

In questo blog parliamo sempre di baratto, scambio e condivisione ma non sempre è possibile soddisfare i nostri bisogni senza fare acquisti.
Ho pensato a chi di voi ha magari una lavoro d'ufficio dove vi dovete vestire in maniera elegante. Ebbene c'é un'azienda tutta Italiana che crea dei abiti unici!
Sono unici perche possono essere indossati da 6 a 10 modi diversi a seconda dell'abito! Si una vera scoperta minimal, potremmo avere 3 vestiti nell'armadio ma poterle mettere in 30 modi dovrei è quasi come avere un vestito diverso ogni giorno per un mese :)
Lemuria, è una ditta creata in Umbria dove la stilista ha avuto una visione.

Nel 2005 la stilista Susanna Gioia comincia a maturare l’idea di creare moduli polimorfi che potessero essere indossati in molti modi diversi, così nel settembre 2006 presenta a Milano la prima collezione Lemuria Libero Arbitrio Primavera Estate 2007.
L’idea viene introdotta in un mercato ancora totalmente vergine a questo tipo di prodotto e soprattutto a questo nuovo modo di guardare il vestire; questi abiti infatti sono una vera e propria rivoluzione concettuale, niente diktat della moda, niente imposizioni preconfezionate, solo libertà, libertà di modellare, di cambiare il proprio look ogni qual volta lo si desideri, libertà di uscire di casa pronta per ogni esigenza.
Insomma libertà di essere se stesse.
Dall’unione tra la creatività di Susanna e l’esperienza della sua famiglia nasce il progetto Lemuria, che ha in questo modo un controllo diretto di tutta la filiera sino al prodotto finito.

Qui potete ordinare il vostro abito.

Emma

                                  


In this blog we often talk about swapping, exchanging and sharing but it isn't always easy to do so without buying something new. 
I was thinking of those of you who have a job where you need to always look elegant and different.  Well there is an Italian brand which creates unique dresses! 
These are unique because they can be worn in 6 to 10 different ways according to teh dress! Yes,  a real minimal discovery as you could have 3 dresses and wear them in 30 different ways, it is a unique dress per day during an entire month! 
Lemuria, is a company created in Umbria where the stylist has had a vision!

Lemuria is at the leading edge in terms of research into convertible clothes.
In 2005 the designer Susanna Gioia began to formulate the idea of creating polymorphic units which could be worn in many different ways, and so it was that in September 2006 in Milan she presented the first collection Lemuria Libero Arbitrio Spring Summer 2007.
The idea was introduced to a market which was totally new to this kind of product and especially to this new way of looking at dressing; these clothes are in fact a real conceptual revolution, without fashion diktats, without prefabricated rules, just freedom, the freedom to shape, to change look whenever one so desires, the freedom to leave the house ready for anything. 
In short the freedom to be oneself.

 Because it was ahead of the times in this sort of experimentation Lemuria can today be considered a leader in convertible clothing, as well as forerunner of a real movement gradually taking shape in our wake.

The Lemuria project is born out of the union between the creativity of Susanna and the experience of her family, which in this way has direct control of the whole supply chain right up to the finished product.

 Here you can order your dress.

                                        

lunedì 27 maggio 2013

Sapone liquido per lavatrice - Liquid soap for washing machine

                            (kangensuperteam.com)

Oggi vi proponiamo una ricettina facile per a costo quasi zero per fare il detersivo liquido in casa. La ricetta viene da una nostra lettrice Elisa Bartolucci che ringraziamo di cuore!


Ingredienti:
Sapone autoprodotto
acqua (distillata)
bicarbonato

Per il detersivo liquido ho ridotto a scaglie 400 gr. del mio sapone, (basterà una grattugia) l'ho sciolto in un litro di acqua bollente e 40 gr. di bicarbonato. 

Una volta sciolto ho diluito con altre 2,6 litri di acqua (meglio se demineralizzata).

Ovviamente usate un contenitore vecchio e riusatelo all'infinito!

Emma

Today we are sharing a recipe by a reader of ours who makes her own liquid soap for her washing machine. It is easy to make and very cheap.

Ingredients:
Homemade soap
water (better if distilled)
bicarbonate

Grate your homemade soap 400gr, melt in in 1 liter of boiling water and 40gr. of bicarbonate.

Ounce melted add 2.6 liters of water and mix well.

Use an old container which you will use over and over again!

domenica 26 maggio 2013

Una scomoda verità - The inconvenient truth

                                           Locandina Una scomoda verità
Questo documentario non è nuovo, è del 2007, ma magari non lo avete ancora visto, perciò ve lo presentiamo oggi.

Di nuovo un documentario che parla di ambiente, di acqua, di aria...insomma del nostro futuro.

Guardatelo e condividetelo, prendiamo coscienza e cambiamo abitudini!

Qui il link al trailer, il documentario va scaricato da internet.


"La condizione del pianeta e i rischi che corre a causa dei gas serra è la scomoda verità che Al Gore si è impegnato a diffondere di persona attraverso un tour che si è esteso ai quattro angoli della terra avviato dopo aver perso (momentaneamente) la corsa alla Casa Bianca. Conscio di andare incontro allo scetticismo delle persone ma forte delle sue ricerche nel campo e di vent'anni di esperienza (già nel 1992 aveva pubblicato il libro Earth in the Balance: Ecology and the Human Spirit sul quale si basa la sua attuale "predicazione") Gore espone una serie di dati scientifici inattaccabili, tabulati, previsioni sul nostro prossimo futuro e risposte alla domanda su come affrontare il riscaldamento globale del pianeta.
Il ritratto è sconfortante e per questo "scomodo"; scomodo per i governi, che al momento fanno finta di non sentire/vedere/sapere e scomodo per le persone che pensano non ci siano limiti allo sviluppo. In questo clima di scetticismo calcolato, Al Gore appare come un moderno Noè senza arca. Una scomoda verità non è un film da vedere sgranocchiando pop corn, sconfina addirittura dal documentario; è un cine-notiziario realistico quanto agghiacciante. Girato da Davis Guggenheim (regista di alcuni episodi delle serie tv NYPD Blue e E.R. e del lungometraggio Gossip) e ispirato presumibilmente ai film di Michael Moore, Una scomoda verità è una di quelle opere che vanno viste perché riguarda tutti, nessuno escluso. Se proprio dovessimo trovare delle falle, potremmo al limite criticare la scelta di inserire argomenti privati che dipingono l'"ex futuro presidente degli Stati Uniti" come un uomo senza pecche, dedito alla famiglia e alle sorti della terra. Al di là di questo, va apprezzato lo sforzo e la passione nel cercare a tutti i costi di portare l'attenzione pubblica sul dramma che ci attende se non interveniamo immediatamente. Siete pronti a conoscere la verità"

Emma

"Former vice president Al Gore shares his concerns on the pressing issue of global warming in this documentary. A long-time environmental activist, Gore first became aware of evidence on global warming in the 1970s, and since leaving public office he has become a passionate advocate for large- and small-scale changes in our laws and lifestyles that could help alleviate this crisis. An Inconvenient Truth records a multi-media presentation hosted by Gore in which he discusses the scientific facts behind global warming, explains how it has already begun to affect our environment, talks about the disastrous consequences if the world's governments and citizens do not act, and shares what each individual can do to help protect the Earth for this and future generations. An Inconvenient Truth was directed by Davis Guggenheim, a veteran documentary filmmaker who also has an extensive background in episodic television."


Here you can download the english version. http://www.rottentomatoes.com/m/inconvenient_truth/

venerdì 24 maggio 2013

Pannolini lavabili - Washable nappies

Abbiamo chiesto a Barbara Fregi di Tretopini, di raccontarci la sua storia di donna, di come si è inventata un nuovo lavoro conciliando la vita della sua famiglia con una nuova carriera, con eccellenti risultati.
Volevamo dare un imput positivo per tutti quelli che in questo momento stanno vivendo la crisi con difficoltà. 

Emma

                        

Mi è stato chiesto di scrivere un articolo su di me per raccontare di come la grande passione per i pannolini lavabili mi abbia cambiato la vita. Non sono molto brava a scrivere, men che meno quando si tratta di raccontare qualcosa su di me, ma ho accettato l'invito con la speranza che il racconto della mia esperienza possa essere utile a qualche genitore per avvicinarsi al mondo dei pannolini lavabili e magari possa anche essere di stimolo per altre mamme a perseguire e realizzare i loro sogni, per quanto strani e “fuori moda” possano essere!


Breve accenno alla mia vita lavorativa:
Mi chiamo Barbara e ho 40 anni. Appena terminate le scuole dell'obbligo ovvero le “vecchie” scuole medie, nonostante il mio desiderio di proseguire gli studi (avrei desiderato imparare le lingue e fare un lavoro che mi desse la possibilità di conoscere nuove culture) la mia famiglia ritenne più utile mandarmi a imparare un mestiere, e fu così che a 13 anni e mezzo stavo già lavorando come apprendista in una piccola ditta artigianale di produzione abbigliamento. Allo stesso tempo mi fecero frequentare una scuola serale privata di sartoria.
Visto che non avevo alternative e visto che la macchina da cucire sapeva darmi comunque molte soddisfazioni, decisi di farmi piacere la scelta dei miei genitori e proseguii negli studi serali ottenendo il diploma (purtroppo in una scuola non riconosciuta dallo Stato e quindi pressoché inutile per la mia carriera lavorativa) di stilista, modellista e figurinista. Nel frattempo nell'ambito lavorativo la simbiosi con la macchina da cucire, la mia maniacale ricerca di perfezione e la mia voglia di imparare sempre cose nuove mi permise di raggiungere in breve tempo la qualifica di campionarista-prototipista di ogni genere di capo d'abbigliamento.

Come ho scoperto i pannolini lavabili:
Sono sempre stata una persona attenta al rispetto ambientale, ma da quando sono diventata mamma questa attenzione verso scelte di vita responsabili si è ulteriormente accentuata.
Avevo sentito parlare di pannolini di stoffa nel 2004 durante la gravidanza di Thomas, il mio secondo bambino, ma non avendoli trovati nei negozi convenzionali e non trovando informazioni presso le mie conoscenze di allora (non avevo ancora la connessione veloce e tutti quelli a cui chiedevo dei pannolini in tessuto mi dicevano “Ma chi te lo fa fare di tornare a lavare pannolini come nel secolo scorso, evviva il progresso!”) la mia curiosità purtroppo si fermò sul nascere.
Quando nel 2008 Linda, la mia terza bambina, aveva poco più di un anno la zia “alternativa” di famiglia mi regalò due pannolini lavabili. Nel frattempo avevo installato L'ADSL così quella stessa sera, dopo aver messo a nanna i bimbi, mi misi alla ricerca nel web delle informazioni che non avevo trovato al tempo di Thomas.
Trovai un sacco di notizie che ignoravo, come ad esempio che il pannolino Usa&Getta che io butto nell'indifferenziato impiega oltre 500 anni per biodegradarsi, mentre se viene bruciato nel termovalorizzatore si trasforma in diossina e polveri sottili che noi tutti poi respiriamo, e che un bimbo nei suoi primi tre anni di utilizzo di pannolini monouso produce oltre una tonnellata di rifiuti, e molte altre nozioni che mi lasciarono davvero basita: non avrei mai immaginato che un bambino piccolo pesasse così tanto sull'Ambiente! E io che ero convinta di essere ecologica! Non volendo continuare a inquinare ulteriormente il pianeta con altri pannolini usa e getta, ordinai seduta stante il mio primo kit di pannolini lavabili (18 prefold e tre mutandine copripannolino, spesa totale spedizione compresa: 90 euro!) che mi avrebbe accompagnato fino allo spannolinamento di Linda.
Contemporaneamente pensavo: “Ma perché tutte queste informazioni rimangono solo nel web? Tutti i genitori dovrebbero conoscere che un'alternativa all'Usa&Getta esiste!!”.




                   

I primi passi verso la condivisione della mia scoperta”:

Ho trovato il loro utilizzo molto più semplice e meno impegnativo di quel che pensavo. Bastavano due lavatrici in più a settimana e avevo smesso di produrre sacchetti di rifiuti maleodoranti, senza contare il grande risparmio economico nel non dover più acquistare pacchi e pacchi di pannolini!Sono rimasta così entusiasta della mia “scoperta” che mi sono immediatamente messa in moto per cercare di condividerla con il maggior numero di persone possibili.

Andai a parlare, da semplice mamma che li utilizzava, con l'Assessore all'Ambiente della mia città per cercare di sensibilizzarlo all'argomento, cercando di fargli capire che il loro utilizzo farebbe risparmiare alle Amministrazioni Comunali parecchi soldini altrimenti spesi per lo smaltimento di tutte le tonnellate di pannolini monouso prodotti dai bimbi residenti e aiuterebbe molti genitori alle prese con un bilancio familiare sempre più spesso”in rosso”. Purtroppo non ho ricevuto molta attenzione: mi è stato risposto che era una gran bella utopia poter fare a meno dei pannolini monouso (che di fatto costituiscono il 10% dei rifiuti urbani indifferenziati), ma che oggigiorno non si poteva andare in giro a dire a dei genitori che magari lavorano entrambi 8 ore fuori casa di mettersi anche a lavare i pannolini dei loro bambini...

Io, che li utilizzavo, sapevo benissimo che richiedevano sì un po' di impegno ma non in misura così massiccia come la maggior parte delle persone è portata a credere.



E così nacque Associazione Maternità EcoNaturale:

Per acquistare credibilità e attenzione davanti ad Assessori e Consultori e poter condividere le informazioni sui lavabili con il maggior numero di genitori possibili, assieme ad alcune eco- mamme della mia zona che nel frattempo avevo conosciuto ho fondato Associazione Maternità EcoNaturale.

Questa Associazione di promozione sociale, assolutamente priva di scopi di lucro o di interessi commerciali, si impegna a diffondere le corrette informazioni che mancano sui pannolini di stoffa.

Abbiamo stretto una collaborazione con alcuni corsi pre-parto gestiti dalle ASL vicentine, da dove illustriamo alle future mamme le varie tipologie di pannolini lavabili esistenti nel mercato, senza pubblicizzare marche o produttori in sé bensì portando a esempio le nostre esperienze personali e condividendo una serie di suggerimenti per ridurre notevolmente il consumo smodato di detersivi e prodotti per la cura e la pulizia della casa, oltre ad altri suggerimenti per attuare uno stile di essere genitori maggiormente eco-sostenibile.

Siamo disponibili a mostrare i nostri pannolini ai genitori della provincia che vogliano avvicinarsi ai lavabili e/o ricevere maggiori informazioni sulla loro gestione.

Il nostro operato inizia a essere riconosciuto nell'intera Provincia di Vicenza e con piacere riceviamo sempre più spesso richieste da parte di Assessori o anche semplici cittadini che vorrebbero organizzare serate informative presso il loro Comune con l'intento di sensibilizzare i concittadini all'uso dei lavabili.

Un altro servizio nato con Associazione Maternità EcoNaturale e ora imitato da altre associazioni e siti è “La Pannolinoteca”: abbiamo varie tipologie di pannolini lavabili che noleggiamo a un prezzo simbolico a quei genitori ancora un po' scettici e dubbiosi. Avendo la possibilità di provarli sul campo le mamme si rendono conto che tutti i pregiudizi legati al vecchio ciripà e ai racconti delle nonne obbligate loro malgrado a lavarli a mano sono ormai superati e che oggigiorno la loro gestione è semplificata dalla lavatrice e dalle innovazioni tecnologiche dei tessuti.

Tutto il lavoro dell'Associazione viene svolto in modo assolutamente gratuito e volontario da noi mamme fermamente convinte che i grandi cambiamenti iniziano dai piccoli gesti di ognuno.



Come ho iniziato a cucire pannolini (apertura del blog, collaborazione con NSC):

Ovviamente avendo la passione del cucito mi è venuto spontaneo provare a cucire anche i pannolini lavabili. Purtroppo in Italia, non esistendo la cultura del pannolino lavabile, non esistono nemmeno i tessuti adatti alla loro confezione casalinga; quindi ho acquistato da alcuni negozi esteri le stoffe necessarie e ho iniziato le mie sperimentazioni usando come “cavia” la piccola Linda!

E cucire pannolini mi piacque così tanto che non smisi più!

Ho aperto un blog nel quale spiego come si confezionano pannolini, assorbenti (ebbene si, anche per noi donne esistono alternative ecologiche ai prodotti monouso!), mutandine copripannolino e altri oggetti cuciti utilizzando anche materiali di riciclo ricavati da oggetti e/o biancheria in disuso. Collaboro alla sezione “Fai da te del sito NonSoloCiripà, dove è possibile scaricare gratuitamente cartamodelli realizzati da me e le relative istruzioni di confezione per incentivare le mamme che possiedono una macchina da cucire a cucirsi il loro corredo di pannolini lavabili.

Essendo molto idealista, ho pensato anche che la produzione di pannolini lavabili poteva diventare un'opportunità lavorativa per persone socialmente svantaggiate. Ho condiviso le mie conoscenze tecniche e trasmesso le basi necessarie per partire con un progetto di “pannolini solidali” a una cooperativa sociale di tipo B di un paese vicino al mio, che si occupa di reintegrare nel mondo del lavoro ragazzi con problematiche varie attraverso un proprio laboratorio occupazionale interno.



Infine, la trasformazione di tutto questo in attività lavorativa:

Non appena iniziai a cucire pannolini e assorbenti decisi che quello sarebbe diventato il mio lavoro!

Iniziai a effettuare ricerche per trovare tessuti di produzione italiana che potessero sostituire le prestazioni di quelli di provenienza estera, feci provare i pannolini con questi tessuti a varie mamme e raccogliendo i loro suggerimenti continuai a perfezionare i miei cartamodelli fino a trovare una vestibilità ottimale.

E a gennaio di quest'anno ho aperto ufficialmente la mia attività di produttrice artigianale di pannolini e assorbenti lavabili che vendo attraverso il mio sito, realizzando il mio sogno iniziato due anni fa!

Molte persone si chiedono come faccio a portare avanti tutto questo avendo una famiglia con tre figli (e un cane che è il mio quarto figlio peloso!)....quando si è mossi da una forte passione e quando si crede fermamente in quello che si fa diventa tutto più facile, almeno per me.


Voglio ringraziare qui tutte le persone che hanno creduto e credono in me e che mi sostengono con il loro affetto e il loro supporto emotivo, e dedico tutto questo ai chi è stato la mia fonte di ispirazione più grande: i miei tre topini Miriam, Thomas e Linda!

Grazie!



Barbara TreTopini (Barbara Fregi)

This post is an interview about how Barbara Fregi has changed her life and carrier. She has three children and has reinvented her job by working at home making washeable nappies and ladies pads, which she makes from home and sells on her website.


Emma 

 tretopini pannolini lavabili pocket

mercoledì 22 maggio 2013

10 consigli per risparmiare sulla spesa alimentare

                       (ansa.it)

Dopo aver scritto tanti post sull’argomento, la scorsa settimana mi ha chiamata la redazione delle RAI per sapere se volevo parlarne su RAI.  Sono stata molto contenta di poter accettare e partecipare.



Ecco i 10 consigli per poter fare una spesa intelligente. In questo modo io ho più che dimezzato il mio budget mensile per la spesa passando da 500€ a circa 200€

1) andare al supermercato il meno possibile programmando una spesa settimanale o mensile. Infatti quando si va al super per comprare il pane o il latte si esce col carrello pieno!

2) programmare gli acquisti in base al numero di pasti

3) non acquistare prodotti surgelati, precotti e preconfezionati: costano il triplo di quelli freschi

4) autoprodurre il più possibile: fare le conserve, le passate di pomodoro, la maionese, la besciamella e le salse aiuta a non acquistare

5) riscoprire il gusto dei cibi tradizionali e a km zero: no a quei prodotti che arrivano dall’estero e che costano di più anche per via del trasporto

6) consumare più legumi e verdura e cibi freschi non lavorati (come affettati)

7) acquistare prodotti sfusi (saponi, detersivi)

8) conoscere il funzionamento dei propri elettrodomestici aiuta a capire le giuste quantità di prodotto da mettere. spesso esageriamo con i saponi e i detersivi

9) autoprodurre in casa

10) riusare e riciclare: invece di comprare le pezzette per spolverare puoi farle con i maglioni infeltriti o con vecchie t shirt, come questo

venerdì 17 maggio 2013

Parmigiano vegano - Vegan parmesan cheese

In questi giorni di vita vegana il mio bambino chiedeva spesso il parmigiano così sono andata a cercare in rete un aiuto per accontentare il palato del furbetto di casa e ho trovato una ricetta facilissima:

25 mandorle senza buccia
sale a piacere

Questa la ricetta base. Io ho aggiunto semi di sesamo e semi di girasole.
Questo è il risultato:


e Matteo ne ha messi 4 cucchiai sulla pasta e poi ha chiesto se poteva finire quello che era avanzato nella ciotolina!

Mariaelena



As I am doing this vegan life, my son often asked for some parmesan cheese for his pasta dish, so I decided to search online for some alternative solutions and I found this very simple recipe: 

25 skinless almonds
salt

This is the basic recipe. I added sesame seed and sun flower seed.
And the picture above shows you the result.
Matteo put 4 spoon full on his pasta and asked if he could finish what was left in the bowl!

lunedì 13 maggio 2013

muffin vegan carote e mandorle

eccomi al mio tredicesimo giorno di vita vegana!

per il momento non ho grosse difficoltà o intoppi...l'unico problema è spiegare a chi mi sta vicino il perchè di questa scelta...soprattutto quando mi invitano a pranzi e cene dove non posso mangiare quasi nulla :(
comunque una delle ricette più apprezzate in casa è stata quella dei muffin alle carote e mandorle che vi posto oggi:


250 gr farina
Scorza di mezzo limone
Succo e scorza di una arancia
250 gr carote

1 vasetto di yogurt di soia (io ho messo un budino di riso)
Il vasetto dello yogurt pieno di olio di semi di girasole
Mezza banana
Una manciata di mandorle
125 gr zucchero di canna

1 bustina di lievito

pelate le carote e mettetele insieme alle mandorle, alla scorza del limone e dell'arancia nel tritatutto, fare la fontana con la farina e al centro mettere lo yogurt, l'olio, il succo dell'arancia la banana schiacciata e mescolare, infine aggiungere il trito di carote, limone, arancia e mandorle.
disporre il composto con il cucchiaio nei pirottini (circa due cucchiai per muffin) e
mettere in forno a 180 gradi per 20 minuti

venerdì 10 maggio 2013

Saponaria, sapone naturale - Soapwort, natural soap

                                                     (foto: blog.mermaidsbite.com)

Coltivare il proprio sapone. La pianta di Saponaria viene usata per farsi il sapone e lo shampoo in casa in maniera 100% vegetale, perciò è ideale anche per chi è vegan e a costo zero. Questo sapone vegetale è ideale per lavare gli animali di casa (fate attenzione ai occhi), ma anche i piatti ed i panni.

La saponaria è una erbacea perenne coltivata un tempo per le sue caratteristiche proprietà detergenti, apprezzata oggi per la sua fioritura.

 Un decotto di saponaria, dopo essere stato filtrato, può venir usato come shampoo rinforzante per capelli fragili e sfibrati o per detergere le pelli delicate: non ci si deve preoccupare se non produrrà molta schiuma, non è dalla quantità di schiuma che si deve giudicare la bontà di un detergente.
Viene anche usata come decotto contro l'acne.

 Sapone liquido

  • 2 tazze di foglie e stemmi tagliati (1 tazza se seccati)
  • 1 lt di acqua distillata
Aggiungere le foglie all'acqua bollente e lasciare ben chiuso in una pentola per 15 minuti, togliere dal fuoco e far raffreddare, passate il liquido. Volendo si possono aggiungere delle gocce di olio essenziale per la profumazione.
Tenere in frigo per 1 settimana. Questo sapone può essere usato sul corpo ma anche in lavatrice.

Soapwort Shampoo
Lo shampo viene fatto come il sapone ma con meno acqua usando solo 1 tazza di acqua distillata. Procedete come sopra. 


Un'altra opzione è di usare la radice del primo anno, della pianta. Qui il link della ricetta di la regine del sapone per il suo shampoo naturale. 

Provatelo sempre per sicurezza sia sulla pelle che sui vestiti in caso di allergia.
  

Cultivate your own soap. Saopwort is used to make homemade soap and shampoo 100% naturally and vegetal which means that it is ideal for vegans and with no costs.
This perennial shrub was once harvested for its detergent properties but nowadays for the flowers.

A filtered decoction acts as a low-lather detergent shampoo for delicate or damaged hair or delicate skins. It can also be used to wash your pets (mind their eyes), your dishes and your laundry.
 

Tea suitable for acne. 

Another great use id to make liquid washing  soap for your clothes, as it is natural it is ideal for delicate clothes. If you decide to use it as a washing up detergent make bigger batches. It works well for dishes.

 Soapwort Liquid Soap Recipe
  • 2 Cups of chopped soapwort leaves and stems (1 cup dried)
  • 1 litter distilled water

Add soapwort leaves to boiling water and cover the pan.
 
Simmering for fifteen minutes. Remove from the heat and cool. Strain through cheesecloth. Include essential oils
You can keep the liquid up to a week in the refrigerator.

Soapwort Shampoo
Soapwort shampoo is a little less concentrated than the all-purpose cleaner.
3 Tablespoons fresh soapwort (1 tablespoon dried)- 1 Cup water (distilled)
Follow boiling directions as above. 


You can also use the roots of the first year of this plant as explained in this link to make shampoo.

Always try it first on your skin and on your clothes for any allergies.

martedì 7 maggio 2013

Orto condiviso - Shared vegetable patch

                        Foto: Sto facendo un orto condiviso con altre 4 donne...a presto detagli dei nostri lavori in corso! Emma:)

Quest'anno ho deciso di fare un orto condiviso. Ho trovato delle nuove amiche vogliose di avere un orto ma senza un posto dove farlo e io ho molto spazio non sfruttato perciò ho deciso di unire il tutto per creare un orto condiviso.

La settimana scorsa abbiamo iniziato i lavori facendo dei cassettoni di legno (recuperato da vecchi bancali). Li abbiamo riempiti a strati, iniziando da una rete per impedire l'arrivo di animaletti indesiderati, poi della carta da giornale e del cartone per impedire alle erbacee di invadere l'area, poi abbiamo messo dei scarti di cibo e della cenere di legno, foglie secche, dell'erba secca, del letame di pecora e del compost dal giardino (anzi da varie compostiere). Tra ogni strato abbiamo bagnato l'area ed ora il tutto è stato lasciato ad amalgamare. Non appena il tempo lo permetterà inizieremo al semina. A presto il seguito....

Emma


This year, I have decided to share my big garden with some friends to do a shared vegetable patch. I have found new friends wishing to have fresh vegetables and I have lots of unused space so we have combines the two things and created our first shared veg. patch.

Last week we have started by making big wooden boxes where we will grow our vegetables. We used old wood from pallets and we have filled them up in many layers. First of all we put some netting so that no animals can enter from underground. We then placed some newspaper, some cardboards, then some food scraps and (wood) ashes, dried leaves,  we then added dried grass, manure and compost from different compost bins.

After each layer we wet it with water and we left it all mix up. As soon as the weather will be good enough we will start planting. News will follow …